Continua la lotta silenziosa delle Isole Tremiti contro le trivellazioni petrolifere

Dopo la manifestazione dello scorso 7 maggio a Termoli continua la lotta silenziosa (a causa del boicottaggio dei media nazionali) dei cittadini delle Isole Tremiti contro le trivellazioni petrolifere nelle vicinanze dell'Area Marina Protetta.

Pubblichiamo qui parte della lettera recentemente inviata al Presidente On.le Giorgio Napolitano alla cui stesura ha in parte contribuito l'avv. Francesco Lioia referente della sezione provinciale di Foggia di Arco Consumatori che ha espresso il pieno appoggio dei consumatori alle ragioni dei manifestanti ed ha lanciato alla rete di associazioni contrarie alle trivellazioni petrolifiche in Adriatico la proposta di valutare la possibilità di una raccolta firme per un referendum abrogativo: "siamo certi che la percentuale di contrarietà della popolazione alla petrolizzazione del Mare Adriatico non si discosterebbe di molto da quel 97,64% di SI contro il nucleare recentemente espresso dai cittadini sardi".

“Illustrissimo signor Presidente è con profondo rammarico ed afflizione che a Lei ci rivolgiamo quale residuo baluardo dei valori della Democrazia e garante dei principi della nostra Carta Costituzionale. L’art.1 recita: "La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione."

Questo leggiamo nel primo articolo della Costituzione Italiana: la sovranità appartiene al popolo. E' molto importante che la Costituzione inizi così, perché con quest'articolo si vuol dare una chiave di interpretazione ben precisa.

Questa chiave di interpretazione, per quanto ci riguarda, è stata mistificata completamente dalle istituzioni e dagli enti che dovrebbero rappresentarci. Vogliamo portare a Sua opportuna conoscenza, la recente querelle relativa alle ricerche petrolifere autorizzate dal Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo nelle acque antistanti le nostre isole Tremiti in funzione della non concertata eppur pianificata installazione di piattaforme petrolifere nel basso Adriatico.

Tale inopinabile iniziativa dell’esecutivo, è fortemente osteggiata dalle popolazioni non solo costiere di Abruzzo, Molise e Puglia. Si è, quindi, levato il coro di censura contro l’oltraggio delle ricerche petrolifere autorizzate dinanzi alle coste di territori a forte vocazione turistico-culturale, nonchè terre di produzioni agro-alimentari d'eccellenza a livello internazionale, tale da non consentire alcun passo indietro nella battaglia per la strenua difesa del minacciato patrimonio paesaggistico-naturalistico e per il riconoscimento del principio di autodeterminazione delle popolazioni locali. Alcuno sviluppo può dirsi "sostenibile" e "perseguibile" se non ha il consenso delle popolazioni locali e non è concertato con le stesse.

Il solo avere piattaforme petrolifere nelle acque circostanti l’Area Marina Protetta ed il Parco del Gargano, anche in assenza di denegati episodi di criticità, significherebbe semplicemente vanificare gli annosi sforzi che ormai da decenni i cittadini tremitesi hanno dovuto sopportare per convivere con le stringenti limitazioni ed i gravosi vincoli imposti dagli enti.

Non crediamo di mettere in causa l'esercizio del Suo mandato al di sopra delle parti politiche e sociali, chiedendo quindi a Lei, Presidente Napolitano, di interessarsi al caso e, se condivide la nostra profonda preoccupazione e la nostra frustrazione, di verificare tutte le strade e gli strumenti percorribili nel rispetto dei basilari principi democratici per impedire quella che sarebbe, a tutti gli effetti, una clamorosa débacle per le istituzioni che Lei rappresenta in nome e per conto del popolo italiano.

Siamo però perfettamente consapevoli che i Suoi poteri sono molto limitati e di come sia difficile per Lei, oggi, contrapporsi all’attuale attacco concentrico contro la Costituzione. Ma sappiamo anche che in politica la parola pesa, e che la Sua in particolare potrebbe essere determinante a modificare un evoluzione che, se compiuta, sottrarrebbe alla nostra comunità, con ogni fonte di sostentamento, anche parte della dignità e residua fierezza di essere cittadini di quella Repubblica Italiana nata dalla Resistenza e dalla Costituente del primo dopo guerra.

L’auspicio è che Lei voglia, volgere la sua attenzione verso il piccolo avamposto in cui risiediamo e gli esposti deprecabili echi che ne minacciano la sopravvivenza, si accompagna, però, al timore che ciò, malgrado la Sua solidarietà di cui non dubitiamo, possa non essere sufficiente; siamo pertanto costretti ob torto collo a parteciparLe la determinazione, non meramente simbolica, di molti di noi di renderLe le nostre rispettive schede elettorali così sospendendo il diritto-dovere costituzionale di partecipare all’elezione di quei rappresentanti politici che, all’evidenza dei fatti, non riteniamo ci rappresentino affatto, mostrandosi sovente addirittura infastiditi di rendere in qualche modo conto ai cittadini del loro operato.

In conclusione ci sia concesso invitarLa personalmente, Signor Presidente, a far visita in questa occasione alle nostre isole e, magari, a contemplare con noi lo splendido panorama; s’intende, ovviamente, prima che sullo stesso si staglino le sagome delle piattaforme petrolifere che il ministro dell’Ambiente ci ha inteso opportunamente destinare. La ringraziamo Signor Presidente per l’attenzione che vorrà dedicare alle questioni che ci è stato consentito sottoporLe, partecipandoLe il sostegno che cittadini come noi costantemente ricevono dal Suo operato"

NO dei consumatori all'adriatico petrolizzato




ARCO CONSUMATORI aderisce al vasto e vario fronte di associazioni, istituzioni, enti locali e semplici cittadini abruzzesi, molisani e pugliesi per ribadire la netta contrarietà dei territori e delle popolazioni residenti e frontaliere alla petrolizzazione dell'Adriatico.



"L'oltraggio delle ricerche petrolifere autorizzate dinanzi alle coste di territori a forte vocazione turistico-culturale nonchè terre di produzioni agro-alimentari d'eccellenza a livello internazionale, non consente alcun passo indietro nella battaglia per la strenua difesa del minacciato patrimonio paesaggistico e per il riconoscimento del principio di autodeterminazione delle popolazioni locali. Alcuno sviluppo può dirsi "sostenibile" e "perseguibile" se non ha il consenso delle popolazioni locali, in proposito il "Ministro" potrebbe rileggersi il secondo comma dell'art. 1 della nostra Costituzione" (M. Santamaria, segr. prov.le Foggia).



ARCO CONSUMATORI parteciperà alla manifestazione del 7 maggio a Termoli

Si invita a dare la massima diffusione all'evento.



NUOVE SANZIONI A CARICO DEGLI OPERATORI DI COMUNICAZIONI ELETTRONICHE

Il Consiglio dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, presieduto da Corrado Calabrò, ha irrogato sanzioni per un ammontare complessivo di 553.645 euro, a carico di alcuni operatori di comunicazioni elettroniche.
In particolare a Opitel S.p.A sono state irrogate sanzioni per un importo totale di 424.329 euro. All’operatore sono state contestate violazioni consistenti nell’attivazione di servizi non richiesti, nelle procedure di migrazione senza consenso e nell’inottemperanza alle diffide imposte dall’Autorità relative alla comunicazione del codice di migrazione.
BT Italia è risultata destinataria di due provvedimenti sanzionatori (per 41.316 euro complessivi) per non aver dato seguito ai provvedimenti temporanei, disposti rispettivamente dal Co.re.com Puglia e dal Co.re.com Veneto, consistenti nell’invito a liberare due utenze per consentirne il passaggio ad altro operatore.
Multa per 58.000 euro a Telecom Italia S.p.A, sanzionata per aver sospeso, illegittimamente e senza preavviso, un’utenza telefonica pur in pendenza di una procedura di reclamo.
L’operatore Vodafone N.V., infine, è stato sanzionato per 30.000 euro per non aver fornito i dati e le informazioni richieste dall’Autorità per verificare la fondatezza delle violazioni denunciate dai Co.re.com.
Roma, 10 luglio 2010

Diritto dell'utente all'allacciamento della linea telefonica?


Esiste il diritto ex lege di un utente a vedersi allacciata la linea telefonica all’interno della propria abitazione?
Nell’ambito del nuovo quadro commerciale, caratterizzato dalla presenza di numerosi e differenti operatori telefonici, chi è tenuto a garantire tale diritto all’utente finale?

A queste e ad altre domande si è cercato di rispondere con la proposizione del ricorso di urgenza ex art. 700 c.p.c. al Tribunale di Foggia, promosso da un utente contro Telecom Italia s.p.a., per ottenere quello che dovrebbe essere, nell’intenzione del legislatore, un diritto universale dell’utente finale a prescindere dall’ubicazione geografica dei medesimi.

La vicenda.

Una giovane coppia di sposini foggiani trasferitisi in uno stabile sito nella prima periferia della città privo di collegamento telefonico, chiedono al gestore l’allacciamento della linea.

Il gestore dapprima rimanda per mesi l’appuntamento con il tecnico, poi si rifiuta di adempiere al contratto accampando vaghe motivazioni tecniche e suggerendo di rivolgersi ad altri operatori.
La coppia non si arrende al sopruso e decide, assistita dall’associazione Arco Consumatori, di intraprendere una battaglia di principio contro il colosso della telefonia.

Il Tribunale di Foggia, con provvedimento d’urgenza, dà ragione all’utente sancendo il diritto dello stesso, al di là delle logiche di mercato, di ottenere l’allacciamento della linea telefonica fissa e del collegamento ad internet, ritenuti oggigiorno un servizio pubblico essenziale.

Il citato provvedimento è di certo un precedente importante per contrastare gli effetti negativi della liberalizzazione dei servizi che rischiano, sempre più, di privare di tutele e garanzie quegli utenti e consumatori che necessitano degli stessi in zone geografiche ritenute prive di interesse commerciale dalle grandi aziende erogatrici. Inoltre decisioni come questa infondono nei consumatori la speranza, ove adeguatamente assistiti, di poter interloquire alla pari con potenti multinazionali senza temere di vedere sistematicamente violati i propri diritti a causa della posizione di “svantaggio” in cui versano rispetto alle stesse”, ha commentato l’avv. Esposito responsabile comunicazione di ARCO Consumatori sez. prov. Di Foggia.

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